La Realtà Aumentata, utilizzata solitamente con l’acronimo AR (Augmented Reality), ha una storia relativamente recente.
Se è vero che i primi prototipi risalgono agli anni ’90 a seguito delle ricerche effettuate in campo militare, anche la AR, al pari di altre invenzioni tecnologiche, ha una sua origine nella fantascienza e in alcuni film che hanno anticipato la sua concreta applicazione.
Prima di iniziare il viaggio ed approfondire quando, per la prima volta, si è sentito parlare di questa tecnologia, specifichiamo cos’è la realtà aumentata.
E’ la tecnologia che consente di aggiungere oggetti virtuali ed informazioni al mondo reale, mediante apposite applicazioni e/o dispositivi che arricchiscono la percezione sensoriale umana.Con la AR non viene ricreato un intero universo virtuale, ma si vanno a sovrapporre solo alcuni elementi al mondo reale, che rimane il contesto principale della visione.
I PRIMI APPROCCI ALLA REALTA’ AUMENTATA
Lo scrittore Frank L. Baum in The master Key, racconta la storia di un ragazzino che mediante occhiali particolari, che sembrano già essere la descrizione esatta dei futuristici Google Glass o degli HoloLens di Microsoft, è in grado di scoprire se la gente che si ritrova davanti è buona, cattiva, intelligente, stupida, gentile o spietata.
In che modo? Mediante un ‘’character marker’’ che compare sulla fronte della persona che si sta guardando. Nello specifico attraverso queste lenti è possibile visualizzare una lettera, come ad esempio una ‘’G’’ (che sta per Good) per le persone buone, oppure una ‘’E’’ (che sta per Evil) per quelle cattive.
Nel 1966 lo scienziato e informatico statunitense Ivan Edward Sutherland, costruisce uno dei primi prototipi di ‘’display indossabile’’ (head mounted display). Un casco che mediante dei visori, mostra una immagine tridimensionale. In questo modo l'utente si immerge in un mondo virtuale che in realtà non aggiunge nulla al mondo reale circostante ma lo sostituisce con una versione sintetica. Per questo motivo non si parla ancora di "realtà aumentata" bensì di "realtà mediata".
Nel 1990 i ricercatori Caudell e Mizell, della Boeing, furono incaricati di trovare una soluzione per i colleghi addetti al cablaggio degli impianti elettrici negli spazi angusti delle fusoliere.Essi ebbero l'intuizione di dotare i tecnici di un wearable computer, in grado di proiettare gli schemi di cablaggio su speciali visori, in modo che i tecnici li potessero consultare sovrimpressi alle parti di velivolo su cui stavano lavorando. In questo modo risultava molto più semplice, eseguire le operazioni di montaggio, seguendo passo a passo le indicazioni visualizzate sul display.
Nel 1999 Hirokazu Kato, era professore in Giappone presso il Nara Institute of Science and Technology (NAIST), quando rilascia ARToolKit, la prima libreria software open-source e multipiattaforma per la realizzazione di applicazioni di realtà aumentata.
All’inizio degli anni 2000 nascono le prime applicazioni in AR dedicate al divertimento. I pc erano sufficientemente potenti e dotati di caratteristiche tali da poter supportare dispositivi come webcam o altro, in grado di proiettare l’utente in ambienti percepiti come reali e più ricchi di contenuti informativi.
Presso l’Università del Sud Australia, viene realizzata la prima versione in realtà aumentata del famoso gioco Quake. L’ elaborazione elettronica era svolta da un computer portatile opportunamente indossato dal giocatore sulla sua schiena.
Solo nel 2008 le applicazioni AR sbarcano sui dispositivi mobili. La legge di Moore, la miniaturizzazione dei sistemi di calcolo e la disponibilità di connessioni wireless a banda larga, hanno fornito un impulso straordinario all’applicazione di questa tecnologia, che viene così per la prima volta, resa disponibile ovunque sia necessario.
Da quel ‘’lontano’’ 2008 in poi, l’unico limite all’ideazione, progettazione e sviluppo di Applicazioni in realtà aumentata resta la fantasia.
Oggi infatti, la realtà aumentata è una delle tecnologie abilitanti dell’Industry 4.0, in continua evoluzione e dai molteplici ambiti applicativi.
Have a Good Augmented Reality Life!
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