Non ci sono dubbi che la scuola giochi un ruolo fondamentale nel formare le menti di domani. Dall’istruzione dipende anche il successo economico e finanziario di un Paese.
La trasformazione digitale è un fenomeno che coinvolge la società nella sua pienezza. Nessun soggetto può restarne escluso. Soprattutto le scuole.
Il Governo, con il PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) punta a velocizzare la digitalizzazione della scuola italiana, formando studenti e docenti in chiave Industria 4.0.
Questo però non basta più. Bisogna educare i professionisti del futuro a pensare in maniera critica. Ad essere creativi e curiosi. Ad ingegnarsi. Ad assumere un atteggiamento orientato all’imprenditorialità.
Con l’avanzare delle nuove tecnologie, è necessario trovare soluzioni innovative ai sempre più complessi problemi che si prospettano.
In Italia, vi è ancora un notevole gap da colmare. Quello fra l’educazione scolastica, anche a livello universitario, e ciò che viene realmente richiesto dal mercato del lavoro.
Ciò che occorre nella formazione di nuove figure professionali è la promozione di competenze trasversali che riescano a connettere competenze scientifico- tecnologiche a competenze umanistico-relazionali, in modo da poter dar vita a una professionalità completa e di qualità.
Di qui, l’acronimo STEM, che sta per Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica (in lingua inglese), viene sostituito da STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica). Sicuramente più completo e significativo per il momento in cui viviamo.
In che cosa consiste concretamente l’educazione STEAM?
Essa è molto più che unire insieme i titoli delle materie. È una filosofia dell’educazione che abbraccia abilità e materie di insegnamento in un modo che assomiglia alla vita reale.
In tale approccio, molto importanti sono la motivazione di genitori e insegnanti e l’interrelazione fra le diverse discipline, attività extrascolastiche accattivanti e la concretezza delle attività proposte.
L’obiettivo deve essere quello di far comprendere agli studenti come i principi fondamentali di alcune discipline quali arte, matematica, fisica, chimica e ingegneria possano essere applicate concretamente alla vita di tutti i giorni.
Il punto di partenza, sono invece le diverse inclinazioni degli stessi. In tale processo è necessario ascoltarli, individuando predisposizioni naturali e punti di forza degli studenti. Metterli in rete e permettere loro di scambiare idee e condividere progetti che possano prepararli a essere i cittadini di domani.
La componente chiave di STEM e STEAM è dunque l’integrazione.
Il bando STEM messo a punto dal ministero dell’istruzione ha quindi l’obiettivo di introdurre nelle scuole italiane nuovi strumenti che possano formare in chiave moderna i lavoratori di domani. E la Realtà Aumentata è una delle tecnologie che meglio si presta a questa sperimentazione innovativa.
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